Descrizione sintetica
A seguito del sisma dell’Emilia del maggio 2012 si è avviato l’intervento di restauro e di completa riabilitazione strutturale della Basilica Collegiata di San Biagio, che si è esteso alle nuove dotazioni pavimentali e impiantistiche. Il nuovo pavimento deriva le proprie caratteristiche costitutive da quelle dello spazio settecentesco della chiesa, cercando non solo di integrarvisi, ma inoltre di accrescerne la leggibilità e svelarne la relazione fra le componenti: il disegno pavimentale risulta unitario, anche nelle navate laterali; la pietra naturale dialoga con l’architettura storica nel rispetto delle simbologie bibliche; le arenarie dure ben interpretano a terra le tinte omogenee degli elevati; le membrature verticali sono state meglio legate al piano pavimentale, offrendo esse stesse pretesto per dividere la chiesa in fasce parallele, in cui lastre di differenti dimensioni sono alternate secondo un gradiente incrementale per suggerire l’avvicinamento all’altare maggiore attraverso la riduzione di componente cromatica; la scelta dei colori è in accordo con le superfici dipinte e le cromie esistenti; lungo il percorso centrale le lastre sono sfalsate in direzione dell’altare, proponendo maggiori quantità di bianco ed alloggiando simbolici inserti lapidei al centro; essi a terra connettono il calpestio con le superfici dipinte in quota, e portano in superficie inoltre gli esiti degli scavi archeologici eseguiti durante i lavori. L’aula della chiesa è pensata come da fruire dinamicamente, in cui scoprire passato e nuove dotazioni muovendosi all’interno. Il risultato complessivo è la sovrapposizione di tutti questi diversi livelli interpretativi. I principali interventi di consolidamenti strutturali e adeguamenti impiantistici sono stati quindi progettati in modo da risultare il più possibile nascosti alla vista: si sono sfruttati per questo gli spazi di sottotetto e gli scavi sotto pavimento, oltre alle opportunità concesse dagli spessori sottili degli intonaci.